Il colloquio di lavoro è considerato da molti giovani come una vera e propria sfida per entrare nel “mondo dei grandi”…
noi di Digitalizzami abbiamo pensato ad una breve guida con alcuni “tips & tricks” per prepararsi al meglio per affrontarlo; approfondiremo come si svolge tendenzialmente un colloquio di lavoro, svelando alcuni piccole-grandi buone prassi e pratiche da seguire per ottenere il miglior risultato da se stessi.
Prego si accomodi … (partiamo dalle basi)
Il colloquio è un momento cruciale e determinante nella fase di ricerca di un lavoro. Rappresenta da un lato l’occasione di conoscere l’azienda per cui intendete lavorare e, dall’altro, la possibilità di farvi notare per quelle che sono le abilità, le skills e le competenze che avete maturato durante il vostro percorso formativo ed eventualmente professionale se già avete qualche esperienza. Durante il colloquio sarà molto importante trasmettere fiducia e affidabilità, cercando di evidenziare i motivi per i quali rappresentate la figura giusta per quel posto di lavoro.
Il colloquio si sostanza in un’intervista, dal vivo o sempre più spesso in videoconferenza. Questo tipo di “interview” è tra gli strumenti più utilizzati nei processi di selezione aziendale e rappresenta generalmente la seconda fase, quindi quella successiva all’analisi di tutti i curriculum ricevuti.
I responsabili HR (Human Resources o in italiano Risorse Umane), infatti, dopo un’attenta scrematura (screening) dei curricula contattano i candidati che ritengono più idonei, invitandoli per un colloquio conoscitivo. Si arriva dunque spesso all’incontro “face to face”, in questa fase; la premura del datore di lavoro è di incontrare il candidato per conoscerne le reali capacità e verificare una eventuale compatibilità con l’ambiente aziendale, o più in generale con l’ambiente in cui andrà ad operare.
Riuscire a raggiungere lo step del colloquio, solitamente, è già di per sé un successo, infatti, essere convocati per un incontro conoscitivo significa che il recruiter è già stato “colpito” dal CV del candidato in questione (qui una piccola guida su come realizzare un curriculum vitae).
Ecco alcuni primi consigli su come perfezionare il CV:
– non devono esserci errori ortografici e grammaticali (fatelo controllare ai vostri amici o ai vostri genitori per evitare qualunque svista);
– deve essere sintetico ma esaustivo, rappresentare le vostre esperienze nel modo più chiaro possibile;
– sarebbe utile inserire la propria fotografia all’interno dello stesso; non necessariamente il risultato di un servizio fotografico da influencer ma un’immagine trasparente e onesta di se stessi su uno sfondo neutro.
ingrandiamo la lente, come si svolge un colloquio?
Quello del colloquio può essere anche un momento molto temuto da qualsiasi candidato. Le aspettative sono molte, e a volte tutto si gioca in pochi minuti. Basta un attimo per veder sfumare un’interessante prospettiva di lavoro. Ecco perché, allora, è necessario comprendere come si svolge un colloquio lavorativo, imparare a padroneggiarne le varie fasi e analizzarne i dettagli in modo da lasciare il meno possibile al caso. Vediamo, dunque, in cosa consiste un colloquio di lavoro…
Nelle piccole realtà il processo è in genere articolato in uno (o due) colloqui individuali e viene gestito dai massimo responsabili della azienda stessa. Nelle grandi organizzazioni esiste invece un apposito ufficio del personale che si occupa di strutturare i percorsi di selezione, che risultano quindi più articolati. Questi iter, che di solito presentano anche dei test e delle prove pratiche, si concludono con delle “job interview”, svolte individualmente o in gruppo. In ogni caso, il colloquio, rappresenta lo strumento più utilizzato dalle aziende per valutare l’idoneità di un candidato rispetto alla posizione ricercata.
La prima impressione è quella che conta, sostengono alcuni… e anche se questo non fosse del tutto vero, è certo che presentarsi al meglio di fronte al selezionatore non è di certo un aspetto secondario.
Un’immagine curata e un abbigliamento ordinato sono il must… armatevi anche del vostro migliore sorriso!
Cordialità, stretta di mano ferma (ricordate di igienizzare le mani prima di presentarvi!) e sicurezza sono tutti segnali che il selezionatore interpreterà positivamente. Essere sicuri di sè non farà altro che aumentare le possibilità di successo del colloquio, soprattutto perchè vi permetterà di essere calmi e lucidi, potendo così affrontare al meglio qualsiasi tipo di domanda; allo stesso tempo, massima franchezza negli intenti!
Il colloquio individuale
Andiamo adesso ad analizzare la modalità di colloquio più proposta dai datori di lavoro: il colloquio individuale.
Anche in occasione di un’unica sessione di colloquio si possono incontrare anche più interlocutori. Gli stili e i “toni” del colloquio possono essere differenti a seconda del recruiter: ci si può trovare di fronte un esaminatore accattivante ed amichevole oppure rigido e critico o ancora distaccato e professionale. Tenete presente che tale approccio può far parte di una strategia creata appositamente per studiare le reazioni dell’interlocutore; non è mai detto che uno stile sia migliore di un altro! Anche colui che ci sorride apertamente ci sta valutando!
Prima di presentarsi ad un colloquio è fondamentale fare delle indagini/ricerche sull’organizzazione/azienda per la quale si sta presentando una candidatura… loro hanno sicuramente fatto delle ricerche su di voi, perchè non fare lo stesso? E’ una forma di rispetto e comunque essere a conoscenza della struttura, dei progetti e della vision dell’organizzazione alla quale vi state rivolgendo è un ottimo modo di preparasi ad un colloquio. Una delle domande più frequenti nella fase iniziale di una “job interview” è proprio: “Sai di cosa si occupa la nostra organizzazione?” – saper rispondere prontamente a questa domanda (non quindi con un timido “si” a cui seguono 5 secondi di silenzio) è un ottimo modo per cominciare un colloquio.
I colloqui si preparano? Si… sopratutto se “tenete” particolarmente a quella posizione vi consigliamo di scrivervi una bozza di un’ipotetica intervista e di provarla davanti ad un vostro amico/a (o di registrarla con il vostro smartphone, vi aiuterà ad essere più dinsinvolti).
Giusto qualche esempio, le domande che ruotano attorno a questi casi:
– ci parli del suo percorso accademico/professionale?
– perchè ha deciso di presentarsi per questa posizione?
– quali sono i suoi punti di forza e quali quelli di debolezza?
– quali pensa che siano le sue abilità principali?
– cosa pensa di poter apportare alla nostra organizzazione?
– un esempio di criticità affrontata e come ne è venuto fuori?
Un altro elemento che è sicuramente ben visto è la puntualità, presentarvi in orario, sia che l’incontro si svolga in presenza sia che si svolga in call via web, darà un’immagine di voi di qualcuno di preciso e organizzato. Ancor meglio di essere puntuali è arrivare in anticipo, in questo modo non solo arriverete al colloquio con una calma maggiore, ma avrete magari anche la possibilità di scambiare “due chiacchere” in via informale con il vostro interlocutore.
Se vi è possibile stampate una copia del vostro CV e portatelo con voi (senza spiegazzarlo), denoterà che vi siete veramente preparati per l’appuntamento!
Entrando nel vivo del colloquio, il candidato si troverà ad esporre il proprio percorso formativo, le esperienze professionali (se ne ha avute) e le motivazioni che lo hanno spinto a candidarsi per quella posizione.
Il recruiter si occuperà di mostrare la struttura dell’organizzazione aziendale, le caratteristiche della figura ricercata, i compiti richiesti, gli obiettivi da raggiungere e la tipologia contrattuale proposta. I quesiti che sceglierete saranno una preziosa risorsa sia per capire bene in cosa consiste il lavoro per cui vi candidate, sia per farvi un’idea precisa del “mindset aziendale”.
Quando il selezionatore vi chiederà di parlare di voi, non sottovalutate questa domanda così aperta e preparatevi in anticipo una risposta chiara ed esauriente. È necessario essere consci e chiari sui propri punti di forza (e perchè no? Anche delle proprie debolezze). Importante: parlate delle vostre piccole o grandi esperienze parlando specificatamente in prima persona singolare “io facevo xxx e yyy, mi occupavo quotidianamente di zzz” e non “facevamo questo o facevamo quell’altro” riferendosi all’intero team; il vostro interlocutore vuole capire effettivamente su cosa voi in prima persona avete familiarità!
Giunti alla fase finale del colloquio, spesso i candidati si sentono porre questa domanda – “dove ti vedi tra 5 anni?” – ovviamente si tratta di un modo per capire la motivazione del candidato e per verificare la sua intenzione a crescere all’interno dell’azienda. Le migliori strategie per rispondere e spiegare perché siete i candidati migliori per quel posto, consistono essenzialmente nella scelta di un approccio preciso che metta in luce le vostre qualità e tutto ciò che di positivo potreste apportare all’azienda.
Abbiamo da poco scoperto questa nuova risorsa di simulazione colloquio fornita da Adecco… non l’abbiamo testata, fateci sapere voi cosa ne pensate!
Tornando ai tradizionali colloqui di lavoro, l’incontro ha un tempo limitato: la durata media di un colloquio di lavoro oscilla tra 30 minuti e 1 ora. E’ dunque importante prepararsi al meglio per sfruttare il tempo a disposizione.
E dopo il colloquio? Se l’azienda e il posto ci interessano particolarmente, scriviamo una mail a colui che ci ha intervistato ringraziandolo del colloquio e ribadendo la nostra motivazione!
Il nostro articolo si conclude qui per oggi, speriamo che i nostri tip siano stati chiari e d’aiuto per voi. Se volete approfondire altri argomenti qui c’è il nostro News&Tips con nuovi articoli ogni settimana.
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